13° Convegno CIgMe “La grafologia criminologica – Storia, attualità e prospettive” - Roma, 16 Dicembre 2023


Pubblicata il 17-12-2023

Come consuetudine, anche questo Dicembre si è svolto il convegno organizzato dal CIgME presso la Scuola di Grafologia Seraphicum, che ha riguardato il tema della Grafologia criminologica. Molti sono stati gli interventi, che hanno innanzitutto sottolineato l’importanza del dialogo tra la grafologia e le altre discipline, quali la psicologia, la medicina, la giurisprudenza nonché la sinergia con le tecniche di laboratorio utili alle indagini su falso documentale. Le singole relazioni, infatti, sono state curate da più di uno specialista nel campo grafologico e/o in altro campo, dando maggior profondità ad ogni tema trattato in quanto osservato da più punti di vista.

Si è spaziato da interessanti casi di cronaca risalenti al passato, quali quelli riguardanti lo smemorato di Collegno o il caso di Ettore Majorana, a casi di cronaca risalenti ad un passato più recente, in cui i “protagonisti” sono stati  il superlatitante Matteo Messina Denaro, Danilo Restivo, implicato nel triste omicidio di Elisa Claps, Michele Misseri, il cui nome è legato a quello di Sarah Scazzi, anche lei vittima di omicidio. È altresì stato illustrato un  caso il cui oggetto di analisi erano i disegni di assassina e vittima, alcuni altri casi  classificabili, invece, come femminicidi arrivando, dunque, ai giorni nostri, in cui si colloca anche il caso di figlicidio, la cui autrice è Alessia Pifferi e i crimini che purtroppo sono commessi dai ragazzi che si definiscono “maranza”.

Il filo conduttore è stato l’osservazione delle grafie dei killer per inserire quanto rilevato dall’analisi delle stesse, nel contesto più ampio dell’intero quadro riguardante il caso, da cui grafologia e grafologi non possono e non devono mai prescindere. Le indagini devono essere sempre svolte mettendo a sistema ciò che i tracciati scritti restituiscono al perito con quanto rilevato dalle altre discipline che entrano in campo nel caso di specie. È doveroso quindi sottolineare l’importanza del contributo che la grafologia, se ben utilizzata, può apportare in ambito criminologico, soprattutto perché inserita all’interno del processo penale, in cui una consulenza tecnica ben redatta ed in linea con quanto stabilito dalla nostra giurisprudenza rappresenta la chiave di volta.

Altro aspetto da non tralasciare è l’impiego, da parte della Polizia Scientifica italiana, nonché dagli specialisti nel campo anche in ambito europeo, come ad esempio in Polonia, dei moderni metodi forensi durante gli esami su documenti oggetto di indagine, che danno un enorme apporto al lavoro complessivo al fine di identificarne la falsificazione, in quanto “vedono” laddove l’uomo non arriva ad occhio nudo.

In attesa del prossimo convegno, si è ricordato anche un altro punto da considerare importante alla pari del resto: la ricerca, in quanto, per dare scientificità a qualsiasi disciplina, essa rimane di fondamentale importanza.

Alla base della ricerca c’è curiosità che si auto rigenera e la speranza è che in campo grafologico essa non si esaurisca mai.

Serena Giacobone


















































 

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