Il laboratorio di Grafologia
Pubblicata il 22-08-2022
Salve, mi presento, sono Armanna Verbari, sono nuova in questa redazione (con mia somma gioia) e sto terminando la specializzazione in grafologia peritale.
Dopo 2 anni di grafologia generale, hanno inizio le varie specializzazioni con docenti eccezionalmente competenti e con la possibilità di utilizzare strumentazioni tecniche assolutamente all’avanguardia.
In particolare, il laboratorio del Seraphicum offre agli studenti, e non solo, la possibilità di approcciarsi alla pratica della fotografia forense. Giovedì 8 settembre prossimo, infatti, alcuni studenti della facoltà di giurisprudenza dell’Università La Sapienza di Roma verranno a visitare il laboratorio del Seraphicum, come accade periodicamente, per avere un approccio più diretto alla grafo-patologia e per conoscere più da vicino le strumentazioni che si utilizzano in campo peritale.
A questo punto vorrei raccontare la mia esperienza. Dopo alcune lezioni teoriche, con le quali il professor Elio Carlos Tarantino Mendoza Garofani ci ha fatto una breve e interessante panoramica sulla storia della fotografia è iniziata una fase, sempre teorica, ma più approfondita, sulle tecniche di fotografia, le luci, gli obiettivi, ecc. in tandem con il professor Diego Scardocci che ci ha illustrato i vari tipi di carta (carta commerciale e carta valori, con le relative caratteristiche), le differenti tecniche di stampa, sia tradizionale, quindi con matrice, che digitale, e, per finire, gli strumenti necessari in un laboratorio professionale.
La teoria a un certo punto è diventata pratica: nel senso che ci hanno portato in laboratorio e li è stato possibile attuare, verificare, provare tutto ciò che ci era stato spiegato durante le lezioni teoriche.
Il professor Carlos è sensazionale, dotato di pazienza e cortesia fuori dal comune, si mette a disposizione per far sì che gli studenti interiorizzino davvero ciò che è stato spiegato nella teoria.
Il laboratorio è perfettamente attrezzato: macchine fotografiche, obiettivi, luci (sia direzionabili, che UV e infrarossi), cavalletti di varie tipologie, scanner, microscopi…. E chi più ne ha, più ne metta!
Nelle lezioni pratiche abbiamo appreso come fotografare e mettere in risalto le varie tipologie di firme, di carta, di inchiostro, di dimensioni, di chiaro scuri, di rilievi, di solchi, ecc. Abbiamo imparato a regolare il cavalletto a seconda della distanza minima richiesta dalla fotocamera per la messa a fuoco capendo come fotografare un dettaglio in maniera nitida e senza sfalsarne le dimensioni e le forme. Abbiamo scansionato un documento impostando una risoluzione maggiore per una specifica area dello stesso, al fine di renderla ulteriormente definita e più idonea ad uno studio approfondito (tecnica che, ad esempio, potrebbe applicarsi ad una firma o un dettaglio da mettere in evidenza).
Tutto ciò premesso, la notizia che mi fa affezionare ancora di più al Seraphicum ed alle persone che lo rendono così speciale, è che una volta terminata la specializzazione, il laboratorio sarà sempre utilizzabile da noi ex studenti, così come la biblioteca e così come il supporto di tutti i professori che ci hanno dato il massimo in questi anni di studio. Grazie!
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