Terza lezione con i Big della Grafologia
Pubblicata il 21-02-2024
Ieri, 20 febbraio 2024, siamo arrivati alla terza lezione in programma con i Big della Grafologia e la Professoressa Iride Conficoni, docente del corso di Grafologia di Età Evolutiva, dopo la presentazione ed introduzione da parte del Preside Padre Raffaele Di Muro, ci ha guidati attraverso un interessante approfondimento in materia.
Si è partiti da un presupposto fondamentale: la scrittura è da considerarsi come una “persona in movimento” ed è quindi necessario mettersi in ascolto e aprire un dialogo grafologo – scrivente che, inconsapevolmente, trasferisce su carta il proprio universo interiore. Questo universo ci è sconosciuto e corrisponde all’età della persona che si presenta a noi, con le sue paure, desideri, aspettative, tendenze… Una storia umana che si lascia osservare, un mondo inesplorato in cui entrare in punta di piedi. Quindi, innanzitutto mai banalizzare ciò che si riscontra nel tracciato grafico e mai mettersi in una posizione dominante rispetto allo scrivente, è invece opportuno fare silenzio dentro di sé sospendendo il giudizio, così da porsi in una condizione “aperta” rispetto alla scrittura. È importante sia per scongiurare l’assolutizzazione dei propri schemi cognitivi, poiché, come ci dice anche Nazzareno Palaferri, “la personalità è intellegibile” e, quindi, non è produttivo inserire proiezioni, etichette o qualsiasi altro freno che possa falsare l’analisi, sia per una questione, forse, ancora più profonda: lasciare da parte l’orgoglio. Sì, perché passare dall’orgoglio del sapere, proprio di chi è convinto di conoscere al livello intellettivo, all’umiltà del capire è necessario per lavorare bene ponendosi “accanto” alla persona. Chi “dialoga” con umiltà in tal senso, infatti, allarga i propri schemi mentali di pari passo con la realtà, che è qualcosa che “va oltre”, espandendosi e modificandosi sempre. In fin dei conti, se nessuna grafia è uguale all’altra, ne consegue che la flessibilità di approccio da parte del grafologo sia d’obbligo. Si deve quindi capire, comprendere, immedesimarsi e mai ridursi a sfoggiare le proprie competenze grafologiche, per non perdere il punto, per non dimenticarsi di chi si ha di fronte... una persona.
Altro caposaldo del nostro iter lavorativo è rappresentato dal “perché” alla base della richiesta di analisi: conoscere le motivazioni che spingono una persona a far esaminare la propria scrittura aiuta a capire cosa cercare, come comunicarlo e, infine, a cosa puntare per aiutare chi si è rivolto a noi. Il valore della Grafologia all’esterno è proprio la comunicazione, che se adeguata dal punto di vista terminologico e da quello puramente umano, rappresenta un elemento distintivo di un professionista rispetto a un semplice cultore della materia. Saper fare quanto appena detto è importante poiché non tutte le grafie presentano lo stesso livello di difficoltà di descrizione/comunicazione: può avvenire, ad esempio, che ci si imbatta in una scrittura semplice da interpretare, ma difficile da descrivere al richiedente analisi, in quanto costellata da elementi critici, che dovranno, però, comunque essere inseriti nella relazione; sta quindi alla capacità di un buon grafologo sapersi destreggiare in queste curve che la nostra disciplina, tanto complessa quanto bella, propone ad ogni scrittura su cui ci si appresta a lavorare. È necessario scegliere di volta in volta come trasmettere i concetti, chiedendosi in che modo le parole utilizzate possano essere interpretate da chi le leggerà e, quindi, immaginando il relativo impatto che esse avranno nel profondo: è nel valore comunicativo che si racchiude il valore umano di un’analisi grafologica e della Grafologia in sé.
La lezione è proseguita con la descrizione di un metodo per la stesura di una consulenza grafologica, che porta dai presupposti alle conclusioni in maniera puntuale, iniziando da una sintesi “percettivo – globale” del documento in osservazione, fino a giungere all’analisi vera e propria. I passaggi sono ovviamente diversi, ma su tutti va ricordata l’individuazione del ritmo, il quale orienta l’interpretazione dei segni e le loro combinazioni. La grafia è movimento ed essendone il ritmo caratteristica principale, ne consegue che anche un grafologo non debba prescinderne.
Sono quindi state presentate due scritture, osservate singolarmente e in paragone con altri tracciati grafici, in modo tale da poterne cogliere aspetti importanti grazie al confronto, passando così alla fase interattiva della lezione. A supporto di ciò, la Professoressa Conficoni, ha indicato ai partecipanti una serie di affermazioni descrittive (diverse per i due casi da analizzare) da ricollegare a ogni grafia in esame, quindi sia quella “in verifica”, sia le altre accostate per comparazione. Tale passaggio è risultato utile ad entrare completamente nella grafia, individuando quali descrizioni trovassero maggiore corrispondenza in una data grafia partendo dai segni grafologici riscontrati in essa.
La lezione è aperta e, infatti, il prossimo 19 Marzo 2024 concluderemo (sempre online) la seconda analisi iniziata durante la giornata di ieri e proseguiremo in ulteriori approfondimenti grafologici.
Come sempre, vi aspettiamo numerosi !
Serena Giacobone
Per informazioni: https://www.scuoladigrafologiaseraphicum.it/news/nuovi-orari-esercitazioni-di-grafologia
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